Vittorio Feltri commenta con un tweet la nomina a direttrice del Salone Internazionale del Libro di Torino della nuora Annalena Benini.
La giornalista e scrittrice Annalena Benini è stata nominata direttrice del Salone Internazionale del Libro di Torino che si terrà nella città nel mese di maggio. Subito sono arrivati i commenti da parte di diversi personaggi illustri, ma quello che si è fatto notare fra tutti è senz’altro quello lasciato dal direttore di Libero, Vittorio Feltri.
Feltri si affida a un tweet per prendere posizione: “Mia nuora Annalena Benini è diventata direttrice del salone del libro di Torino, mio figlio Mattia è direttore di un giornale, io pure da molti anni.
Tre in una sola famiglia sono troppi da sopportare“.
Lo scontro
Annalena infatti è imparentata con Feltri dal matrimonio con il figlio Mattia; seppure il commento del direttore di Libero voleva essere ironico, non sono mancate da parte di diversi utenti le critiche che punterebbero il dito proprio sul rapporto familiare che unisce le parti. Secondo molte persone infatti, la scrittrice e giornalista potrebbe aver ottenuto questa nomina grazie alla posizione e il prestigio della famiglia del suocero. Feltri in poche parole sarebbe stato accusato di familismo.
In realtà, già in passato altri commenti pubblici di Feltri hanno fatto sì che si discutesse circa i buoni rapporti tra suocero e nuora. Nel 2017 sono state proprio le parole della giornalista a far pensare che tra i due non scorresse buon sangue. In quell’anno, Annalena ha commentato il modo di lavorare di Libero, in particolare le sue parole riguardavano un articolo comparso nel quotidiano in cui si trattava lo stupro di una ragazza avvenuto a Rimini in quell’anno.
Libero aveva creato l’articolo in questione con i particolari della vicenda presi direttamente dai verbali ufficiali. “Se fosse successo a me avrei sperato almeno in un giornalismo migliore“, queste le parole che fanno parte dell’editoriale pubblicato sul Foglio scritto da Annalena. Ovviamente la risposta di Feltri non si è fatta attendere.
Il giornalista continua la discussione con un altro editoriale uscito questa volta su Libero in cui risponde duramente alla nuora:”Il Duce ricorreva all’Agenzia Stefani per impedire ai redattori di vergare e pubblicare articoli non edificanti; l’attuale regime scemo per fare altrettanto ripiega invece su Annalena. Non siamo alla decadenza, ma alla miseria”.